Realismo inglese. Octavian distrugge le aspettative di qualsivoglia progetto del 2018. Mette la parte più cruda di sé in ogni traccia, lavora con i suoni per “far ballare” i suoi pezzi nei club e non ha paura di parlare a cuore aperto con la madre. L’impatto di SPACEMAN è confusionario, ma senza essere dispersivo. Le basi cariche e mai banali sono il letto del suo potente fiume espressivo. L’accento del sud-est londinese calca le tematiche grime, credibili e lavorate con cura. I compagni scelti per i feat arricchiscono con tono quello che, poi, sembrano essere i migliori brani.Una mezz’ora abbondante di tripudio electro grime (coniato seduta stante) che rende giustizia al rapper inglese in tutto e per tutto. Ha abbandonato tutto nella sua, seppur giovane, vita per questo. Scelta vincente, seguire il talento.
Tracce preferite: Sleep, Break that, Move tester, Lightning.